Rapolano Terme
L'antico borgo di Rapolano Terme sorge all'interno del tipico paesaggio delle Crete senesi, circondato da colline ricoperte di boschi.
Le terme in questa zona sono conosciute fin dall’epoca romana, come testimoniato da ritrovamenti archeologici di resti di antichi insediamenti termali del IV – III secolo a. C.
Durante il Medioevo, specie nel XIII secolo, sotto il dominio della Repubblica Senese, le terme continuarono a godere di una certa fama.
Dall'Ottocento in poi, le terme acquisirono un'importanza sempre maggiore. Tra gli stabilimenti termali attivi in questo periodo, se ne contano ben sei.
Nel 1877, Rapolano ospitò anche Giuseppe Garibaldi, giunto in questo luogo per curarsi le ferite che aveva riportato in Aspromonte.
Tra le numerose sorgenti presenti sul territorio, due di queste si trovano in corrispondenza dei rispettivi stabilimenti attualmente attivi, da cui prendono il nome. Si tratta dell'Acqua di San Giovanni e della Sorgente dell'Antica Querciolaia.
Queste acque, di tipo solfureo-bicarbonato-calcico, sgorgano a temperature di 39 - 40 °C . Sono ricche di calcio, sodio, magnesio, cloro e anidride carbonica libera, e vengono indicate principalmente per la cura delle patologie artroreumatiche, dell'apparato respiratorio, di quello uditivo e delle malattie della pelle.
I moderni stabilimenti termali di San Giovanni e dell'Antica Querciolaia, offrono un'ampia varietà trattamenti specifici, tra cui bagni in vasca, fangature, massaggi e idromassaggi, inalazioni, aerosol, nebulizzazioni e insufflazioni endotimpaniche. Inoltre dispongono di appositi reparti dedicati alle cure estetiche e al benessere.
Accanto alla sorgente di San Giovanni, si trova la caratteristica “Montagnola”, un piccolo rilievo formatosi dai depositi calcarei rilasciati dallo scorrere delle acque, un tempo notevolmente più abbondanti di oggi.
Poco lontano dalle terme, nelle vicinanze del Casino Pasqui, sgorga la sorgente Santa Maria delle Nevi. L’acqua, che fuoriesce attraverso una buchetta nel terreno, ha una temperatura di 28 °C, e lascia abbondanti depositi di travertino per via della forte concentrazione di idrogeno solforato.
Sempre nei dintorni, si trova un’altra sorgente, di natura solfurea, detta Sorgente del Casino Torricelli. L’acqua, che scaturisce alla temperatura di 23, 6 °C, scorre accompagnata da emissioni gassose e, come le altre, rilascia tracce di travertino.