Colline Senesi

Tra le Colline Senesi si possono comprendere: la Montagnola, le Crete, la Val d’Orcia, il Monte Cetona.

La Montagnola

La Montagnola Senese è una zona collinare che comprende i comuni di Siena, Monteriggioni, Casole d'Elsa, e sopratutto quello di Sovicille.
E' un "SIC", un Sito di Interesse Comunitario. Per la sua notevole qualità ambientale e la presenza di testimonianze storiche e artistiche, rappresenta una grande attrazione turistica.

Dal punto di vista paesaggistico, la Montagnola Senese è un massiccio calcareo ricoperto in gran parte da un unico, enorme bosco di leccio. Essa dà l'idea di cosa doveva essere la Lecceta originaria. Questo rilievo si distingue notevolmente dall' ambiente circostante che, al contrario, è costituito prevalentemente da i sedimenti marini argillosi e sabbiosi del Pliocene, coltivati prevalentemente a grano, che caratterizzano, ad esempio, l'area di Volterra o le Crete Senesi.
Non a caso la Montagnola Senese è considerata la culla di una razza suina recentemente salvata dall'estinzione, la Cinta Senese, una razza talmente selvatica e rustica che viene allevata anche  allo stato brado.
La vera Lecceta, lasciata sviluppare liberamente, è accompagnata dalla Roverella e dall'Acero, ed ha un ricco sottobosco costituito dal Caprifoglio, dal Corbezzolo, dal Cisto, dal Ginepro, dalla Rosa sempreverde, dal Pungitopo.

Circa un milione di anni fa, prima che le enormi forze del sottosuolo iniziassero a sollevare le Alpi e gli Appennini, dal fondale marino già spuntava la Montagnola: il suo nome nasce dal suo aspetto vagamente prealpino, costituita com'è da diversi tipi di calcari; c'è il calcare dolomitico, il calcare cristallino, quello cavernoso e altri ancora: è il Gruppo Metamorfico della Montagnola Senese.
Fino dal medioevo dalla Montagnola Senese sono stati estratti marmi di rara bellezza che nei secoli hanno abbellito i principali monumenti del Rinascimento, non solo a Siena, ma anche a Firenze e Orvieto: nelle cave abbandonate si possono ancora oggi trovare dei frammenti di marmo levigato, e ricostruire così il campionario dei marmi estratti.
Inoltre, la natura prevalentemente calcarea della Montagnola ha favorito i fenomeni carsici, con le classiche grotte carsiche. Le acque che in questo modo si infiltrano nel sottosuolo alimentano un importante falda acquifera nella piana di Rosia, che assicura l'approvigionamento idrico alla città di Siena.

La Montagnola è un territorio aspro, ma anche storicamente vocato agli scambi: non a caso la zona è attraversata dai mille percorsi che nel medioevo facevano capo alla Via Francigena, l'asse viario che univa Roma con la Francia, e che metteva in comunicazione quest'area con le vicine città di Siena, Monteriggioni, Poggibonsi, Colle Val d’Elsa e San Gimignano.
Tra i borghi spicca tra i primi la fortezza duecentesca di Monteriggioni, fondata proprio alla base della Montagnola, con la sua cinta muraria orlata da quattordici torri, estrema difesa contro la nemica Firenze: lo stesso Dante Alighieri ne fu impressionato (Inferno, canto 31).

Tra i luoghi di culto emergono bellissime pievi, come quella del Ponte allo Spino a Sovicille, ed il complesso di Abbadia a Isola, villaggio medievale sorto attorno all'imponente abbazia cistercense di San Salvatore (fondata nel 1001), così chiamata per la sua posizione sopraelevata rispetto al territorio circostante, anticamente paludoso.
La Montagnola Senese è inoltre caratterizzata dalla presenza di numerose castelli altomedievali.

Carta escursionistica per la Montagnola: Multigraphic, scala 1:25.000 “Montagnola senese”, quadro 509

Le Crete Senesi

Le Crete senesi occupano una vasta area a sud-est della città di Siena, interessando i territori comunal di Asciano, Buonconvento, Monteroni d'Arbia, Rapolano Terme e San Giovanni d'Asso.
La zona presenta un caratteristico paesaggio collinare, pressoché spoglio di vegetazione, dove si alternano in modo molto suggestivo calanchi e biancane che, a tratti, sembrano costituire un paesaggio lunare.

Carte escursionistiche per le Crete Senesi:
Multigraphic, scala 1:25.000 Crete Senesi Ovest, quadro 517
Multigraphic, scala 1:25.000 Crete Senesi Est, quadro 518

La Val d'Orcia

La Val d'Orcia è un'ampia valle situata nella provincia di Siena, a nord-est del monte Amiata e vicina al confine con l'Umbria. Attraversata dal fiume Orcia al centro, che le dà il nome, è caratterizzata da gradevoli panorami paesaggistici e da svariati centri di origine medievale, tre dei quali molto noti come Pienza, Montalcino e Radicofani.
La valle è anche un importante parco, naturale, artistico e culturale, e dal 2 luglio 2004 è stato riconosciuto Patrimonio mondiale dell'Umanità dall'UNESCO, per lo stato di conservazione eccellente del panorama, il quale ha avuto una notevole influenza su molti artisti del Rinascimento.
I comuni che fanno parte della Val d'Orcia sono Castiglione d'Orcia, Montalcino, Pienza, Radicofani e San Quirico d'Orcia.
Altri centri importanti sono: Monticchiello, Rocca d'Orcia, Campiglia d'Orcia, Bagni San Filippo e Bagno Vignoni, questi ultimi due luoghi termali.

Carta escursionistica per la Val D’Orcia:
Multigraphic, scala 1:25.000 “Val D’Orcia”
Multigraphic, scala 1:25.000, quadri 40-41, “Massiccio del Monte Amiata”

Il Monte Cetona

Il Monte Cetona (m 1.148) è un rilievo della Toscana meridionale. Svetta all'estremità sud-orientale della provincia di Siena, chiudendo a est la Val d'Orcia e separandola dalla Val di Chiana. Interessa i comuni di Cetona, San Casciano dei Bagni, Radicofani e Sarteano.
Sulle pendici sud-occidentali del Monte Cetona si trova la sorgente del fiume Orcia, mentre a valle della montagna, a sud rispetto alla vetta, si trova il Lago di San Casciano.

Il Monte Cetona si raggiunge facilmente da Chiusi (uscita Chiusi-Chianciano Terme dell'Autostrada A1).

Carta escursionistica per il Monte Cetona: Editrice Freytag e Berndt, scala 1:50.000, “Chianciano-Valdichiana-Monte Amiata”

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